Cattedrale di Santa Maria Assunta e Santa Giustina

Importante esempio di architettura romanica realizzata a partire dal 1122. Abside e cupola sono decorate da artisti emiliani. All'interno sono presenti formelle che celebrano le arti e i mestieri.
Indirizzo Piazza Duomo, 29121 Piacenza PC, Italia
Punti di contatto
Cap 29121
Modalità di accesso

La cattedrale è aperta tutti i giorni, l'ingresso è gratuito. L'edificio è accessibile da Piazza Duomo per mezzo di una scalinata. Per persone con difficoltà motorie è possibile entrare dal cortile del Palazzo Vescovile che si trova a sinistra della facciata. Il cortile interno è dotato di rampa.

La cattedrale di Santa Maria Assunta e Santa Giustina, importante esempio di architettura romanica in Italia, è stata costruita tra l’anno 1122 e il 1233.  
La costruzione del campanile, invece,  si protrasse sino al 1333 e nel 1341 collocarono alla sua sommità la scultura in rame dorato raffigurante un angelo detta Angil dal Dom, ancora oggi presente in loco.
L’edificio religioso ha una grandiosità dai tratti semplici e maestosi, improntata ad una austera ed equilibrata eleganza artistica.
La facciata a capanna, di arenaria e marmo rosa di Verona, presenta tre portali con bassorilievi, alcuni dei quali opera di allievi di Wiligelmo e Nicolò.

L’interno è a croce latina, con tre navate divise da venticinque massicci pilastri. Il transetto è anch’esso suddiviso in tre navate e all’incrocio c’è il tiburio ottagonale, decorato con affreschi secenteschi.
La partitura in vele della cupola principale e l’individuazione dei soggetti si deve a Pier Francesco Mazzucchelli detto il Morazzone, che dipinse però solo due dei profeti che decorano le vele.
Morto il Morazzone si individuò per la prosecuzione dell’opera il pittore emiliano Giovanni Francesco Barbieri detto il Guercino. L’artista impostò in maniera più innovativa i soggetti, che con le loro imponenti dimensioni risultano ancora oggi ben leggibili dallo spettatore che ammira la cupola da terra. Guercino tra il 1626 e il 1627 realizzò anche le storie della Vergine e le Sibille che completano l’area accanto alle finestre.

All’interno, sono inoltre da segnalare: le formelle delle corporazioni medioevali (che parteciparono economicamente alla costruzione del duomo), i magnifici affreschi absidali di Camillo Procaccini e Ludovico Carracci (XVII sec.), la cappella del Battistero con vasca paleocristiana.

La cripta a croce greca, con 108 colonnine romaniche, conserva le venerate reliquie di Santa Giustina (compatrona di Piacenza insieme a Sant’Antonino), alla quale era dedicata la prima cattedrale distrutta dal terremoto del 1117.

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