Descrizione
Quando osserviamo la danza – o quando noi stessi danziamo – cosa accade nel nostro cervello? In che modo il movimento di un corpo può provocare emozioni, memorie, processi cognitivi?
Partendo dalla prospettiva degli studi teatrali e di danza, in questo volume si traccia un percorso esplorativo attraverso diverse discipline: scienze cognitive, performance studies, filosofia e neuroscienze diventano riferimenti, chiavi di lettura, sconfinamenti di matrice estetica e fenomenologica per analizzare il rapporto tra corpo, movimento e percezione dello spettatore. Questa indagine si rivela come una sorta di attraversamento precario da una ricognizione dello stato dell’arte negli studi umanistici e in quelli neuroscientifici, fino all'analisi delle sperimentazioni che hanno coinvolto artisti, spettatori, ricercatori provenienti da contesti umanistici, sanitari e sociali. Il punto focale dello studio – le componenti neurofisiologiche legate all’esecuzione, fruizione della danza e applicazione nei contesti di cura – non riduce, tuttavia, la questione artistica a una disanima puramente compilativa e laboratoriale, ma contempla le componenti qualitative e umane del discorso sulla danza. Questi studi chiariscono come l’esecuzione e la percezione della danza non siano processi a senso unico, ma aspetti di un percorso che si interseca con la storia della disciplina e con le sue complessità.
Presenta il volume Edoardo Giovanni Carlotti, ricercatore di ruolo all’Università di Torino, dove insegna Storia del teatro asiatico e tiene moduli interdisciplinari dedicati ala ricerca neuroscientifica sulle arti performative (teatro, danza, musica). Oltre ad articoli in riviste e volumi collettanei, ha pubblicato alcunemonografie, di cui le più recenti sono Esperienza e coscienza. Approcci alle arti performative (2018) e Lo spirito e la macchina. La mente e il corpo dell’attore nelle culture europee e asiatiche da Platone a Kleist (2024).
Ultimo aggiornamento: 7 novembre 2025, 14:58